fbpx

Come duecento caramelle

Gen 3, 2024 | #Racconti, Dramma, Romantico

Tempo di lettura 2 minuti

Con venti euro ci potevo comprare duecento caramelle. Oppure quattro giornali con le figurine.
La strada scorreva silenziosa e grigia ad ogni passo. Quel pezzo era l’unico che la mamma le lasciava fare da sola.
Sollevò il pacchetto, la carta regalo era bellissima anche se era da maschi.

Ma tanto a me non piacciono le figurine.
Il naso colava ancora, Greta si passò la lingua sulle labbra per dare una pulita. Il muretto con la rete verde attraverso cui si vedevano le rose della nonna comparve dietro l’angolo. Greta raggiunse il cancello e premette il citofono. La testa grigia della nonna sbucò alla finestra del pianterreno. Greta alzò la mano.
Il cancello frizzò, fece “clack” e lei lo spinse con la spalla. Da piccola non riusciva a spostarlo da sola. L’aiutavano per entrare nel cortile e per fare un mucchio di altre cose, ma era tutto più bello lo stesso.
Il portone si aprì e la nonna spalancò le braccia. Sorrideva coi denti come le tazzine delle bambole. «Greta! Tesoro mio, com’è contenta la nonna di vederti! Lo sai che sono proprio contenta?»
Lei annuì tirando su col naso e la nonna si spostò per lasciarla entrare. La aiutò a togliere il cappotto mentre passava il pacchetto da una mano all’altra per poter sfilare le maniche. La carta con le automobiline scricchiolava.

Tirò di nuovo su col naso e si pulì col polso.
«Hai il raffreddore, amore mio? Poi ti preparo un tè col miele, va bene?»
La nonna appese il cappotto, il nonno uscì dal soggiorno. Sorrise. «Ciao, bella! Ci hai fatto proprio una sorpresa, eh?» La faccia felice del nonno cambiò: la bocca si curvò un pochino al contrario e la fronte si riempì di rughe.
Greta lasciò andare una lacrima appesa alle ciglia e il sapore di acqua salata entrò in bocca. Sollevò il pacchetto. «Ecco, tieni. Ti ho portato un rega… Un rega…» La gola si gonfiò, il petto cominciò a sussultare e tutto si appannò col naso che riprese a colare.
Il nonno si inginocchiò, raccolse il pacchetto dalla manina e lesse il biglietto che la mamma ci aveva appiccicato: «Bentornato papà».
Ecco che c’era scritto. «Però ho deciso che lo regalo a te. L’ho preso coi miei soldi, nonno».
Il nonno la avvolse. La nonna parlava, ma Greta non sentiva, perché l’abbraccio le chiudeva le orecchie.

Tirò ancora su col naso.
Il nonno si staccò e le prese la faccia tra le mani. Anche lui piangeva. «Questo è di sicuro il regalo più bello di tutti. Grazie, Greta cara».

La bimba si asciugò gli occhi, sorrise. «Costa come duecento caramelle».

Esplora i corsi oppure accedi subito all'Accademia Aperta

L’iscrizione all’Accademia è collegata all’iscrizione alla newsletter.
Cancellandoti dalla newsletter perderai anche l’accesso all’Accademia