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I cinque consigli che darei a me stesso se potessi tornare indietro

Dic 30, 2023 | Chiacchiere sulla scrittura, Consigli di scrittura, Ispirazioni

Tempo di lettura 4 minuti

Tempo fa ho ricevuto un messaggio da un ragazzo di vent’anni a cui ero stato indicato per avere qualche dritta sull’editoria. Aveva scritto un romanzo fantasy e intendeva provare a pubblicarlo.

Io ho accettato di vederlo, ma… ero davvero spaventato.
Mi sono rivisto poco più grande di lui, nella stessa situazione e ho pensato alle speranze, l’ingenuità, l’ammasso di nozioni e terribili esperienze che ho caricato lungo la strada da allora e ho avuto paura di terrorizzarlo, sconfortarlo.
Non è una bella posizione, capisci?

Alla fine mi sono aperto e sono stato sincero. Ho detto molto e lui era felice. Felice di sapere che, per quanto difficile e improbabile, un modo c’era. Felice di sapere cosa doveva fare rispetto a brancolare nel buio. Una realtà dura è comunque una realtà.

È stata un’esperienza interessante per me e ho pensato di raccontartela. Non intendo fare tutti i discorsi che ho fatto quel giorno, ma ho immaginato di fare il classico salto nel tempo per rivolgere al giovane me stesso del 2007, alle prese col suo primo romanzo, cinque suggerimenti utili del tipo “a saperlo prima…”

Spero possano aiutare qualcuno, magari facendogli risparmiare tempo e fatica.

1- La scrittura s’impara.
Non credere all’italica leggenda dell’arte innata, della storia che fluisce magicamente dall’esercizio di mettere insieme le parole. La cattiva notizia è che, anche se credi di essere un predestinato, non è così. La buona è che ci sono tantissime cose da imparare che ti aiuteranno a fare un lavoro migliore di quanto tu stesso ti aspetti. Non devi nascere bravo, puoi diventarlo.

2- Dai un senso al tuo stile.
Spesso la prima cosa che uno scrittore pensa di dover imparare è lo stile autoriale. Ben prima di essere espressione di te stesso, lo stile è funzionale al tipo di racconto che stai facendo. Vuoi essere elegante, fresco, conturbante, divertente, invisibile, rapido, riflessivo… ? Vuoi che ti si veda o vuoi che il lettore si concentri sulla storia? Scegli. Poi studia cosa renderà la tua scrittura così come l’hai voluta e non tradire lo scopo che ti sei dato. Smetti di scrivere a caso tutto quello che ti gira così come ti gira. Gli artisti seri non fanno così: desiderano, studiano, pianificano e realizzano un progetto con uno scopo. Doma la tua scrittura attraverso uno scopo.

3- Non scrivere se non sai cosa stai per scrivere.
Ripensando a tutto il tempo perso e alle terribili delusioni e frustrazioni provate negli anni, mi direi: non metterti davanti alla pagina bianca sperando che ti ispiri. Qualche volta lo fa, ma molto più spesso no, e sarà frustrante. E solo Dio sa quanta frustrazione c’è nel percorso per diventare scrittori. Migliora le tue competenze e affidati a queste e ai tuoi obbiettivi, non al caso o alle muse. Quante volte hai letto qualcosa che comincia bene e prosegue male, un buon inizio e un pessimo finale? Questa è l’opera della musa traditrice che ti dà l’idea iniziale, ma poi non la completa. Pianifica, inventa e crea senza doverti anche occupare di un’intera stesura. Comincia quando saprai che tutta la tua opera funziona al meglio.

4 – Confrontati.
Per sapere ciò che stai facendo serve molta esperienza e spesso non basta comunque. Trova persone che stimi, in cui hai fiducia e che condividano con te la passione per la scrittura e per la lettura, per lo storytelling e tutto ciò che lo circonda. Non aver paura di esporti e sii abbastanza umile da ascoltare i pareri degli altri. L’occhio delle persone aumenterà la tua consapevolezza e ti farai molte belle amicizie che potranno capirti e aiutarti nei momenti di difficoltà.

5 – La storia che vuoi scrivere nasce da un declinazione tematica, incarnata nella maturazione di un protagonista.
Nei romanzi di trama, questa è solo la rappresentazione di un’interiorità, la contestualizzazione di un cambiamento anche solo potenziale. Fidati di questo. Studia L’arco di trasformazione del personaggio di Dara Marks e, per ora, lascia perdere Il viaggio dell’eroe e altri modelli che si occupano solo di definire le tappe di un plot. Studiali solo dopo aver capito cosa coinvolge davvero i lettori, il perché ci emozioniamo leggendo una storia. Tutto sta nell’emozione.

Se avessi saputo queste cose, tutto quello che ho realizzato fin’ora sarebbe stato migliore. In ogni caso sono molto contento di conoscerle ora, e anche questo fa parte del mio percorso. E se stai pensando al tuo e senti la fatica, ricordati quanto ti ho detto, perché è normale e non devi farti fregare dalla propaganda degli scrittori di talento.

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